Come ben sapete Dona Un Sorriso sostiene l’Ospedale Bishop Asili nel distretto di Luweero in Uganda: una realtà che sta cambiando la vita delle circa 800.000 persone che vi gravitano attorno.
La nostra comunità di benefattori ormai da anni sostiene l’Ospedale con lo stipendio di un medico molto bravo, il dottor Charles Lwanga, tramite i panettoni donati dal Panificio F.lli Pugliese e quanto raccolto a gennaio nei dintorni della festa della Famiglia, ma fortunatamente lo scorso anno si è potuto fare di più.
Il 2021 ha visto anche l’Uganda dibattersi nei problemi creati dall’epidemia di Covid-19 e Dona Un Sorriso, coi suoi benefattori, ha inviato contributi straordinari per acquistare medicinali e dispositivi di protezione. Questi ultimi hanno dato fiducia a molti nel personale sanitario: persone che stavano pensando di abbandonare per il rischio eccessivo e, dotati di guanti, mascherine, visiere e camici, sono tornati a impegnarsi nuovamente con la solita grande dedizione.
Lo scorso anno, come Dona Un Sorriso, siamo anche riusciti a coinvolgere una Fondazione (Prosolidar) col finanziamento di un progetto per salvare le vite di madri, neonati e bambini, troppo spesso esposti a grossi rischi prima, durante e dopo il parto.
Impressionante quanto questi contributi hanno permesso di fare: si sono potute muovere ambulanze, troppo spesso ferme per mancanza di carburante o manutenzione, si sono sistemati gli impianti elettrico e idraulico dell’Ospedale per ridurre i blackout e avere acqua meno contaminata, si sono acquistati medicinali e apparecchiature per trattare i casi critici in sala parto.
Emozionanti i risultati: se prima il 3% delle madri moriva di parto (da non credere, ma purtroppo succedeva), nei sei mesi del progetto questo valore si è ridotto quasi a zero; è calato significativamente anche il numero di neonati deceduti, ma qui occorre ancora lavorare per ridurre ulteriormente questo numero.
I contributi della Fondazione Prosolidar hanno permesso anche di iniziare una campagna di istruzione ai fini della prevenzione che ha coinvolto il personale sanitario con corsi di aggiornamento. Si è poi andati nei villaggi e si sono tenuti corsi alle persone più influenti dei villaggi e a tutta la popolazione su igiene, profilassi, nutrizione. Si è iniziato a creare così una cascata virtuosa e capillare che partendo dall’Ospedale arriva a chi ha capacità di influenza culturale e poi giù giù a tutti. Negli incontri tenuti nei villaggi si sono vaccinate contro il Covid le persone più a rischio e i bambini hanno avuto i loro vaccini contro difterite, polio, tubercolosi etc.
Sono anche state distribuite alle famiglie delle zanzariere trattate, il presidio essenziale contro la malaria, che ancora affligge quei luoghi.
A testimoniare la forza ideale che spinge le persone dell’Ospedale a migliorare le vite delle persone nel distretto di Luweero ci sono anche questi altri progetti:
“Youth Cooperative Center” per aiutare i giovani a trovare un lavoro sottraendoli alla microcriminalità, alla depressione e alla disoccupazione, che sono state enormemente amplificate dalla pandemia con le sue 88 settimane di chiusura scolastica.
“Malattie mentali” è un laboratorio coi capi comunità e un ambulatorio per aiutare i malati, esclusi dalla vita dei villaggi, e i loro familiari.
“Thalassemia” per affrontare una malattia molto diffusa nella regione con un ambulatorio che si occuperà di svolgere test pre-matrimoniali per prevenirla.
“Scuola per infermiere e ostetriche”, in collaborazione con un organismo tedesco, formerà delle giovani fornendo loro sbocchi professionali, che saranno anche di grande aiuto alle loro comunità.
2022
Cosa ci riservi il 2022 non lo sappiamo, ma di sicuro, come Dona Un Sorriso, ci impegneremo per trovare ancora finanziamenti che permettano alle ambulanze di funzionare, agli armadietti dei medicinali di non svuotarsi, all’acqua di essere sempre pura, alle famiglie che ancora non le hanno di ricevere zanzariere, ai villaggi ancora non toccati di avere corsi sulle buone pratiche.
Inoltre stiamo lavorando per trovare un finanziamento a un progetto di acquisto e installazione di un impianto alimentato da quel sole che è presente in gran quantità nel paese: generazione e accumulo. Questo per ridurre le bollette energetiche, ma soprattutto fronteggiare i frequenti blackout che mettono a rischio le vite dei pazienti e le apparecchiature che sono essenziali per aiutarli e sono state acquistate con tanta fatica.
È ambizioso, ma è ambizione per un buon fine per cui confidiamo e ringraziamo Ernestina che con la sua umanità, la sua fede e le sue doti manageriali ha un’enorme parte in tutto questo.