È avvenuto un importante fatto nella nostra associazione: dopo quasi 25 anni di attività si è conclusa l’esperienza di collaborazione tra Dona Un Sorriso e la Parrocchia San Carlo, che vedeva entrambe impegnate nell’attività di accoglienza e accompagnamento dei richiedenti asilo.
L’alloggio che era stato assegnato a Dona Un Sorriso in comodato gratuito ha dovuto essere anticipatamente restituito, per essere destinato ad altre attività parrocchiali, dopo che saranno effettuati alcuni interventi di ristrutturazione (le pareti non sono adeguatamente isolate) e di ammodernamento (i pavimenti, le tubature, gli impianti e i rivestimenti esistenti risalgono a cinquant’anni fa).
Attualmente rimangono a nostra disposizione altri tre appartamenti: uno ci è stato affidato dalla Comunità Pastorale e si trova in Via Archimede, gli altri due sono stati resi disponibili dal Comune di Bresso. Procede quindi il nostro lavoro con gli ospiti esistenti (ora dieci), nello sforzo di aiutarli a vivere e integrarsi nel nostro paese.
Questa circostanza ci ha condotto a tracciare un bilancio del nostro impegno in questi anni che, come ogni bilancio, ha le sue luci e le sue ombre.
Da una parte le difficoltà, le fatiche, le delusioni che non sono mancate: non sempre siamo riusciti a rispettare gli impegni come avremmo voluto e non sempre gli ospiti hanno risposto alle aspettative.
Dall’altra però anche tante note positive: tutte le volte che uno dei “nostri” ha trovato lavoro o ha superato l’esame per la patente di guida o ha risolto un problema di salute o ha trovato una sistemazione abitativa autonoma, ma anche quando abbiamo avuto tanti momenti di dialogo profondo e vero.
Dal 1999 ad oggi abbiamo contato, solo nell’appartamento in Piazza De Gasperi, 41 persone ospitate e di tutti loro abbiamo le storie:
- D.S. ora guida i bilici ed è in attesa del ricongiungimento familiare;
- C.S. è stato promosso a pizzaiolo ed è apprezzatissimo dai suoi clienti;
- R.C. lavora in un’azienda di salumi da anni e ha messo su famiglia;
- J.B. è divenuto cittadino italiano, si è fidanzato, ha un ottimo lavoro e la sua famiglia vicino.
Alcuni di loro ora lavorano all’estero (Inghilterra, Germania, Francia).
E potremmo continuare.
Tutti loro sono passati attraverso sofferenze per noi inimmaginabili e hanno conosciuto sulla loro pelle anche il peggio di cosa è capace l’uomo: discriminazioni, pestaggi, sopraffazioni e lutti.
Sappiamo che, pur con molte difficoltà, sono riusciti a chiudere quel capitolo per aprirne un altro e questo è il motivo che ci sprona ad andare avanti.
Ovviamente ci siamo già attivati per ricercare un nuovo alloggio per dare così qualche risposta positiva a chi ancora bussa alla nostra porta. Le richieste sono molte e speriamo di ottenere qualche disponibilità.